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NOI SENZA MONDO di Laura Pugno. In conversazione con Maria Teresa Carbone

  • Festival MusaMadre Rebeccu, Sardegna, 07012 Italy (mappa)

Noi senza mondo (Marsilio, 2024)

«Se mai abbiamo pensato il mondo vuoto, un mondo in cui siamo soli e perduti, non è questo.» Noi senza mondo è un’avventura interiore. L’anima in cui l’avventura si svolge non è esattamente quella di Laura Pugno che pure ne è l’autrice, ma è l’anima del mondo. Quel mondo che abbiamo intorno e che è fatto di parole, molte delle quali in forma di libro, di animali, foglie, frutti e cose invisibili che sono tutte insieme, e forse ciascuna, più vaste e larghe di noi. Non finisce il mondo, finisce un mondo. E raccontando un passaggio di articolo – «il» articolo determinativo, «un» articolo indeterminativo – Laura Pugno, forse la meno antropica tra gli scrittori e le scrittrici italiane, traccia una strada per la coesistenza che rompe la dominanza dell’essere umano e del maschio sul contesto. Per farlo, parte dai suoi pensieri, parole opere e omissioni, e dal romanzo L’ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper. Noi senza mondo è dunque avventura interiore di un’anima collettiva, riflessione su cosa significhi scrivere e su quale sia il senso della poesia – il mondo è vocale, canta –, sull’importanza della lettura, della memoria, e pure della dimenticanza. Con una scrittura frammentata, mai sentimentale, sempre esatta e sempre passionale, Laura Pugno ci accompagna in un universo di metamorfosi che è l’unico nel quale dovremmo accettare di vivere. Non è un memoir, e non è una ricostruzione autobiografica: è un’avventura che dopo aver mosso lo spirito, muove pure il corpo.

Laura Pugno

Laura Pugno poeta, saggista e scrittrice. Tra gli ultimi libri, Noi senza mondo, La metà di bosco, La ragazza selvaggia - Premio Campiello Letterati - e Sirene (Marsilio); l’Oracolo manuale per poete e poeti, con Giulio Mozzi (Sonzogno); le raccolte di poesia I nomi (La nave di Teseo, premio Laudomia Bonanni e premio CeSPOLA) e Noi (Amos, Premio Franco Fortini); la fiaba Melusina, illustrata da Elisa Seizinger (Hacca). Collabora con il Venerdì di Repubblica, TuttoLibri de La Stampa e Le parole e le cose; è tra i curatori della collana di I domani di Aragno edizioni. Ha curato la Mappa immaginaria della poesia italiana contemporanea (Il Saggiatore) e il programma Oltrelontano. Poesia come paesaggio per Radio 3. Scrive per il teatro, il cinema e la radio e fa parte del comitato scientifico del Premio Strega Poesia. Ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid.

Maria Teresa Carbone (© Dino Ignani)

Maria Teresa Carbone è giornalista, autrice e traduttrice. Segue da anni l’editoria italiana e internazionale a cui dedica una rubrica sul quotidiano “il manifesto”, dove ha lavorato a lungo come redattrice culturale. Scrive di letteratura, fotografia e cinema per diverse testate, tiene corsi di giornalismo all’università di Roma Tre e per lo UCEAP (University of California Abroad Program), e si occupa di educazione alla lettura. Ha coordinato la redazione della rivista “alfabeta2”, ha diretto la sezione Arti del settimanale “pagina99”, ha organizzato alcune edizioni del festival “romapoesia” e tuttora cura rassegne sulla poesia italiana contemporanea. I suoi libri più recenti sono Che ci faccio qui? Scrittrici e scrittori nell’era della postfotografia (Italo Svevo 2022) e la raccolta di poesia Calendiario (Nino Aragno Editore 2020). Ha tradotto, tra le altre, opere di Joseph Conrad, Breyten Breytenbach, Zoë Wicomb, Ngugi wa Thiong’o, Virginie Despentes.

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