A Manchester con gli Smiths (Giulio Perrone Editore, 2022)
“A Manchester si fanno le cose diversamente”, sosteneva Tony Wilson, in un motto che racchiude in sé l’anima della città. E non è un caso che a dirlo fosse proprio il fondatore della Factory Records, l’etichetta discografica che ha prodotto molte delle band del grande Nord-Ovest dell’Inghilterra. La città ha regalato al mondo alcuni dei gruppi più influenti, dai Durutti Column ai Joy Division, dai Buzzcocks agli Oasis. è con gli Smiths, però, che i mancuniani hanno stabilito il legame sentimentale più profondo, anche a quarant’anni dalla loro nascita, da quella sera del 4 ottobre 1982 in cui la band esordì al Ritz sulle note di Handsome Devil. In una Manchester, fatta di lamiera e mattoni, tra scioperi operai, installazioni a forma di gancio e statue di Engels, Giuseppina Borghese esplora la città del dissenso e – tra fotogrammi della memoria personale e biografie di spiriti non comuni e muse miserabili – ci invita a ripercorrere i luoghi iconici degli Smiths. Quegli Smiths che hanno cantato la solitudine e la violenza ma anche la realtà proletaria e industriale, vera linfa vitale e artistica della città. E che hanno dato vita a uno stile unico, rifuggendo da ogni stilema consolidato e diventando un luminoso oggetto fuori dal tempo.
Giuseppina Borghese, giornalista, collabora alle pagine culturali del quotidiano La Gazzetta del Sud. Si occupa di teatro, viaggi e società. Collabora, tra gli altri, con Il Tascabile e Minima&Moralia. A Manchester con gli Smiths (Perrone editore) è il suo primo libro.