Spettacolo teatrale
Il Pubblico Bene è una performance ibrida tra teatro, musica elettronica, poesia e rituale audio-visivo. Al centro, la Sardegna, simbolo di uno sfruttamento sistemico che contrappone la comunità locale alle logiche del capitale. Il passaggio dall’antropocene al capitalocene, secondo Jason W. Moore, sottolinea che non è l’umanità intera a pesare sul pianeta, ma il capitalismo come forza dominante.
Nello spettacolo, il cittadino passivo si ribella: canta, urla, distrugge, nel tentativo di esistere in una società che lo marginalizza. Il canto sardo del Cuncordu si intreccia ai suoni industriali, in un rituale che riflette sulla malattia, sull’illusione del progresso, sull’assenza della comunità e sul significato del “bene pubblico”.
Il dialogo tra Azzu e Corrias – voce poetica e musica contemporanea – si svolge su uno sfondo visivo di paesaggi d’archivio, evocando un passato irripetibile. I suoni folk, rielaborati elettronicamente, si fondono con sintetizzatori e batteria preparata, creando una Sardegna sospesa nel tempo.
Azzu, solo con il microfono, si interroga: perché non agiamo? Il corpo diventa terreno di significazione, luogo in cui la cultura plasma e si manifesta, tra solitudine e possibilità di rinascita collettiva.
Simone Azzù è un giovane drammaturgo, autore e performer.
Martino Corrias è compositore e artista sperimentale, fonde suoni naturali con elettronica e architetture sintetiche, esplorando ripetizione, micro-varianti e atmosfere rituali contemporanee.
Il Pubblico Bene.
Regia, drammaturgia, testi poetici e attuazione di Simone Azzu.
Musiche di Martino Corrias.
Progetto video di Claudia Virdis. Il materiale video è tratto da Sardegna Digital Library – concessione: Regione Autonoma della Sardegna, e dall’Archivio Fiorenzo Serra degli Eredi Serra: Simonetta, Antonio e Paolo
Sound engineering di Stefano Daga
Produzione SHIP – Centro di Produzione Culturale e Compagnia Meridiano Zero,
con il sostegno di Circolo Sardegna Bologna e DAS – Dispositivo Arti Sperimentali